Ti è mai capitato di trovarti con una gomma della macchina sgonfia di primo mattino? Non certo il migliore dei risvegli.
Se però hai un
compressore ad aria forse una soluzione la trovi.
Eppure la scelta di un compressore ad aria non è un’operazione immediata, vista la molteplicità di versioni e soprattutto di funzionalità previste per questo strumento.
Prima di osservare
potenza,
capacità e
accessori, c’è una precisa domanda che devi porti:
per quale lavoro devo utilizzarlo?
La risposta a questa domanda sposterà l’attenzione verso una tipologia di compressore ad aria piuttosto che un’altra: sostanzialmente, tutto comincia da qui.
Fra le
macchine pneumofore per eccellenza, i
compressori ad aria compressa possono definirsi apparecchi meccanici, capaci di utilizzare una buona quantità d’aria a una pressione ben più elevata rispetto a quella atmosferica.
Un compressore può essere
utile per ripulire le superfici sporche o impolverate, oppure per rimuovere sostanze superflue da interstizi difficili da raggiungere.
Questi strumenti sono quelli cui si ricorre anche per
gonfiare le ruote dell’auto, così come quelle di tutti i mezzi di trasporto dotati di gomme con camere d’aria.
Nella pratica, quindi, tutta l’aria che un compressore riesce a immagazzinare è poi utilizzata dagli strumenti che sfruttano la forza dell’aria per funzionare i quali, per questo motivo, vengono definiti pneumatici.
Scegliere un compressore ad aria: la capienza
La
capacità del serbatoio, ed eventualmente anche la sua struttura, è uno dei primi elementi da considerare quando si decide di scegliere un compressore ad aria.
Dalla capacità del serbatoio dipendono, infatti, le prestazioni della macchina e quindi anche la tipologia di operazioni che possono essere svolte.
Una prima decisiva distinzione che può condurre alla scelta riguarda i
compressori ad aria con serbatoio e
senza serbatoio: i primi sono indicati per lavori lunghi, che richiedono un impegno della macchina costante, mentre i secondi si addicono maggiormente a lavori semplici e di breve durata.
La meccanica alla base di un compressore ad aria con serbatoio si fonda sull’accumulo di aria al suo interno: la grandezza del serbatoio va a determinare la tipologia del getto e la sua durata e di conseguenza, il lavoro che può essere eseguito. L’aria viene emessa dalla macchina ad alta velocità e muove l’accessorio che vorrai collegarvi: esso può essere, ad esempio, un aerografo o un trapano, dipende dalle tue esigenze.
Fra i compressori ad aria con serbatoio si possono distinguere quelli “a pistone” e quelli “a vite”.
COMPRESSORI A PISTONE
Sono quei compressori ad aria che sfruttano il movimento dei pistoni inseriti al loro interno per comprimere l’aria. Essi si dividono a loro volta in compressori ad aria
monostadio e
multistadio, a seconda che all’interno del compressore vi sia uno o più pistoni.
COMPRESSORI A VITE
Risultano più rapidi di quelli a pistone e i serbatoi che si possono collegare hanno solitamente piccole dimensioni: sono più maneggevoli e assicurano un lavoro continuativo.
Tutti i compressori senza serbatoio possono essere indicati come portatili, quindi posseggono piccole dimensioni. L’assenza del serbatoio li rende anche molto economici.
Le
prestazioni di questo genere di compressori ad aria sono
decisamente inferiori rispetto a quelle dei cugini con serbatoio, ma possono essere sfruttati per lavori di emergenza, quale ad esempio il gonfiaggio delle ruote di un’auto.
Le dimensioni ridotte sono pensate per portare ovunque questi strumenti, anche nel bagagliaio dell’auto.
La potenza di un compressore ad aria
La potenza di un compressore ad aria determina i
tempi di compressione e la
pressione che prende vita all’interno del serbatoio.
Dovendo paragonare compressori simili per tecnologia e dotati di un serbatoio avente la stessa capacità, si avrà una
maggiore potenza in quei compressori che saranno in grado di comprimere più velocemente l’aria e quindi generare una
pressione e una portata maggiori.
La
potenza può variare e dipendere anche dal
tipo di motore usato per alimentare il compressore: esso può essere
elettrico o a
benzina.
Compressori con motore elettrico
Alimentato a corrente elettrica, il motore elettrico può raggiungere un valore massimo di 2CV, pari a 1.500 Watt. Solitamente si utilizzano questo genere di motori su compressori indicati per lavori domestici e per tutte quelle attività legate agli hobby in fai da te.
In linea di massima questo genere di motori si arrestano una volta riempito il serbatoio e risultano più leggeri.
Compressori con motore a benzina
Chi sceglie un
compressore ad aria con motore a benzina lo fa perché necessita di una macchina a uso industriale e professionale. Questo genere di motori genera
potenze massime di circa 5 CV, pertanto possiede una pressione e una portata maggiori. La macchina si ferma quando spegni il motore: fino a quel momento lo strumento funziona in modo continuo.
Anche i compressori portatili posseggono un proprio motore di alimentazione. Essi possono essere alimentati da un
motore a corrente continua o alternata, quindi di fatto erogano meno potenza degli altri tipi di compressori.
L’alimentazione può avvenire mediante l’
adattatore collegato alla rete elettrica o più semplicemente a un accendisigari.
La portata di un compressore ad aria
La
quantità di aria sprigionata da un compressore in un determinato tempo è definita “
portata“. Sulle specifiche tecniche di un compressore può essere indicata sia in l/min oppure in m³/s, o anche
Cubic Feet per Minute.
Se hai bisogno di un compressore
per gonfiare le ruote dell’auto oppure per darle una ripulita sarà sufficiente una
portata di 200 l/min, mentre per azionare una
smerigliatrice oppure una
levigatrice all’interno dell’area di cantiere servirà una portata maggiore, di
almeno 800 l/min.
La portata di un compressore può variare anche in virtù della capienza del serbatoio: il valore molto alto di una portata indica che l’aria all’interno del serbatoio si esaurisce più velocemente di un compressore che presenta un valore di portata inferiore.
Compressore HC 16W Scheppach